Benché a prima vista appaia come un comunissimo pavimento in ceramica, il Florim Age è in realtà frutto di un attento lavoro di ricerca e di sperimentazione da parte di un’azienda di Modena, che l’ha brevettato e ne ha registrato il nome.
Questo particolare pavimento hi-tech è dotato di una struttura particolarmente sensibile, che gli permette di rilevare qualsiasi movimento e quindi anche i flussi di persone che lo calpestano, registrandone i movimenti, la loro natura e le abitudini.
Realizzato in collaborazione con i ricercatori del Centro Softech-ICT dell’Università di Modena e Reggio Emilia,Florim Age consente di avere un vero e proprio sistema di monitoraggio in tempo reale che registra ciò che vogliamo sapere.
Un sistema di questo tipo non è del tutto nuovo al mondo degli inventori, in quanto uno strumento simile era già esistente sul mercato con pavimentazioni in parquet e moquette, molto più “sensibili”.
Tuttavia, la vera novità di Florim Age sta nel fatto che anche un materiale resistente come la ceramica possa percepire pressione e vibrazione con una precisione elevatissima ed al tempo stesso elaborare i dati attraverso un software sviluppato appositamente.
Tra le ulteriori potenzialità della ceramica, inoltre, non possiamo dimenticare la comodità di avere a disposizione un materiale completamente lavabile e disponibile in diversi colori, tonalità e finiture.
Come è possibile?
Semplicemente perché le lastre che compongono il pavimento hi-tech sono spesse appena 4 millimetri e mezzo: la particolare guaina che può essere installata su qualsiasi rivestimento è ricoperta di speciali sensori disposti come i pixel degli smartphone.
“Abbiamo ideato un sistema che si aggiorna ogni 2 secondi e che consente al pavimento di diventare una vera e propria telecamera” spiega la professoressa Rita Cucchiara, direttore di Softech-ICT, e questo è stato possibile grazie al posizionamento di un sensore ogni 12 centimetri quadrati.
Ancora lontano dall’applicazione quotidiana nelle nostre case, Florim Age rappresenta un vero e proprio passo in avanti qualora iniziasse ad essere utilizzato, ad esempio, nei musei per la salvaguardia delle opere, oppure per segnalare la caduta di una persona anziana, attraverso l’improvvisa variazione di pressione nel pavimento.
E che dire dei sistemi di sicurezza?
Potrebbe benissimo sostituire le telecamere usate per il monitoraggio e gli stessi dispositivi installati sia all’interno che all’esterno delle abitazioni.