Per costruire e ristrutturare casa occorrono permessi edili, tuttavia il rifacimento del tetto prevede un iter diverso, a seconda dell'intervento da mettere in pratica.
Per garantire un lavoro a regola d'arte e la sicurezza dei lavoratori, infatti, bisogna valutare quali siano le soluzioni più adatte per gli obiettivi che si vogliono ottenere. In genere ci si affida a una ditta specializzata che si occupa anche della richiesta dei permessi per rifare il tetto, tuttavia è necessario valutare caso per caso l'ampiezza dell'intervento.
Tutti i permessi necessari per rifare il tetto
Secondo quanto stabilito dal Testo Unico sull'Edilizia (articolo 3, comma 1), se la copertura viene rifatta riutilizzando il materiale già esistente non è necessario richiedere i permessi per intervenire: i lavori, infatti, vengono classificati come manutenzione ordinaria. Si tratta del rinnovo, della sostituzione, della riparazione e della messa in efficienza delle strutture e finiture già esistenti.
Nel caso si vogliano utilizzare materiali diversi oppure nuovi, i lavori rientrano nella manutenzione straordinaria: tuttavia anche questi lavori non prevedono modifiche nella destinazione d'uso e l'alterazione di volumi e superfici dell'abitazione.
Non è necessario richiedere titoli edilizi nel caso della manutenzione ordinaria, mentre nel caso della manutenzione straordinaria è richiesta la DIA (la comunicazione dell'inizio dei lavori) e il Permesso di Costruire. Questi documenti devono essere richiesti all'ufficio competente secondo i tempi e i modi stabiliti dal regolamento edilizio locale.
La richiesta dei permessi per rifare il tetto è necessaria se i lavori puntano al risparmio energetico: in questo modo si può detrarre nella dichiarazione IRPEF il 65% delle spese sostenute. LA DIA è necessaria anche per ottenere le detrazioni al 50% previste per le ristrutturazioni edilizie: infatti bisogna comunicare la data certa di inizio lavori.
Nel primo caso è richiesta anche un'asseverazione da parte di un termotecnico abilitato, nella quale si certifichi i valori precedenti e successivi l'intervento per quanto riguarda la trasmittanza dell'involucro edilizio. Si tratta di una pratica onerosa che attesta la riduzione delle dispersioni termiche e quindi il risparmio energetico realizzato. La procedura per la manutenzione ordinaria e la semplice ristrutturazione prevede invece requisiti meno restrittivi: di conseguenza è sufficiente la SCIA asseverata da un professionista, in modo da certificare la messa a norma dell'intervento.
In secondo luogo è necessario distinguere tra il rifacimento del semplice manto di copertura e la sostituzione dei travetti e delle travi: il primo intervento rientra nell'edilizia libera, mentre l'altro ha un effetto sulla struttura portante. Lo stesso vale per la posa dei cordoli. Di conseguenza è necessario ricevere l'autorizzazione del Comune competente per territorio, da richiedere in base alla procedura burocratica del caso.
Nel caso che si coibenti la copertura, è possibile che si debba sollevare il tetto per poter inserire il pacchetto isolante: questa soluzione può essere messa in atto soltanto dopo aver verificato in che zona di PRG si trova l'abitazione.
La ristrutturazione del tetto, quindi, necessita di permessi diversi a seconda degli obiettivi da raggiungere e si deve valutare caso per caso. Inoltre i regolamenti edilizi variano in modo più o meno rilevante da Comune a Comune.