Eppure ancora oggi la pianta da interno, che sia da ufficio o da appartamento poco cambia, resta uno dei regali più gettonati per parenti, amici e colleghi. Con la pianta si va sempre sul sicuro, o almeno si pensa sia così.
Ma è davvero possibile arredare con le piante? La risposta è: lo è sempre stato. La fantasia è al potere in questo campo, purché si accetti di stare attenti al tipo di pianta a seconda dell’ambiente nel quale stiamo pensando di sbizzarrirci con l’arredamento green.
Dalla classica pianta da ufficio, che è ormai una compagna impagabile della nostra vita lavorativa quotidiana e dall’ancora più classico rampicante della nonna, gli ultimi anni hanno visto un proliferare indiscusso di nuove tecniche e nuove forme di arredo. Una su tutte? Il giardino in bottiglia. Si tratta di una particolare tecnica che consente il recupero di contenitori di vetro usati, di diverse dimensioni, con un piccolo giardino in miniatura al quale, tanto le piante grasse che alcuni tipi di edera, si adattano perfettamente. Lo possiamo anche arricchire con tocchi personali come piccole statue (perfette quelle recuperate da vecchi acquari che non usiamo più), gnomi e folletti vari o sassolini e ghiaia colorati. Ovviamente, questo giardino in miniatura richiede molta cura e attenzione se non vogliamo ritrovarci un barattolo pieno di sterpaglie aggrovigliate.
Dal micro al macro in un batter d’occhio. Alcuni designer eccentrici contemplano all’interno dei loro progetti delle vere e proprie “pareti green” dove rampicanti di vario genere possono occupare un’intera parete, che so, del salotto o della camera padronale e dare un tocco di natura ad appartamenti immersi nel contesto metropolitano delle città. Da una prima innovativa e pionieristica idea di Patrik Blanc, botanico francese, quello di costruire “giardini verticali” è diventato un vero e proprio mestiere, sino al MOSStile di Bonetti, il primo a manutenzione zero. Ma le pareti green non sono solo un esclusivo elemento di arredo. Grazie infatti alle proprietà intrinseche delle piante, esse possono fungere da ottimo isolante e da assorbente per le polveri inquinanti.
Ma quando si parla di arredare con le piante, si parla soprattutto di arredamento eco-friendly e di arte del recupero. Non c’è bisogno di costosi e ricercati designer, perché il divertimento sta proprio nel trasformare uno scarto o un rifiuto, di per sé brutto ed inutilizzabile, in un oggetto di arredamento bello da vedere ed ecocompatibile grazie all’utilizzo di tanto verde. Così il vecchio scaleo in legno diventa una fioriera per la taverna, le tazze e i bicchieri si trasformano in piccoli vasi, perfetti per le piante grasse, bancali e vecchie persiane sembrano improvvisamente fatte apposta per essere appese come quadri in salotto, mentre piantine di vario genere pendono tra una fessura e l’altra. C’è addirittura chi ha pensato che le lampadine usate potessero diventare piccole ampolle da riempire con decorazioni floreali.
Ma quando si parla di piante da appartamento è inevitabile stare attenti anche alla capacità che alcune di esse hanno di riciclare l’aria intorno a noi e di garantirne la pulizia. In ambienti chiusi come gli uffici e gli appartamenti, diventa particolarmente importante scegliere le piante da arredo con un occhio anche alla componente ecologica, insomma unire l’utile al dilettevole. Il portale o2foryou.org ha addirittura pensato di organizzare una vera e propria banca dati delle piante che rispondo meglio a queste caratteristiche e che sono dunque capaci di ossigenare le nostre stanze, rendendo l’aria più pulita.
Cosa direbbe il buon vecchio bonsai?