La vostra azienda è presente sul web e riceve una critica?
Può trattarsi di un appunto infondato, ma potrebbe essere un'osservazione da cui prendere ispirazione per migliorare. Si può anche, semplicemente, rispondere con ironia, magari provocando una serie di reazioni positive negli altri utenti che apprezzano il nostro interesse verso la clientela, la capacità di risolvere i problemi e, perché no, di scherzare. Condivideranno a loro volta la nostra risposta facendoci pubblicità gratuita. Ecco, in questo modo abbiamo trasformato una crisi in opportunità.
Crisis Management aziendale
Il processo di gestione della crisi si suddivide in 3 fasi principali:
1) Piano di crisi: si verifica da dov'è nata la crisi ed in quali specifici settori aziendali si è diffusa. Si stabilisce una prima bozza di progetto per ovviare alla crisi, con attenzione per i settori interni che risultano ancora a rischio contagio.
2) Risposta: che è la fase operativa di reazione al problema. In particolare, l'ammissione della situazione di crisi è fondamentale. E' proprio su quella ammissione che dovremo articolare una risposta pronta ed efficace senza falsi allarmismi ma anche senza sottovalutazioni che potrebbero essere, nel medio-lungo termine, deleterie.
3) Piano di rilancio: per trasformare la crisi in una vera e propria opportunità aziendale. Anche la peggiore crisi può essere, infatti, lo stimolo per un cambiamento di rotta con aspetti interessanti e positivi.
Ecco quindi come reagire per gestire al meglio la crisi aziendale:
- Ammettere il problema
Ammettere non significa colpevolizzarsi. Non è detto che la crisi sia imputabile direttamente ad una responsabilità manageriale e nemmeno ad una disfunzione operativa. Ci sono moltissimi motivi possibili ma soffermarsi sulle cause talvolta ci porta erroneamente a pensare di aver fatto tutto bene, non ammettendo la crisi stessa. L'orgoglio che abbiamo per la nostra azienda, infatti, ci spinge a ritenerla infallibile rispedendo all'esterno ogni tipo di accusa. Al contrario, ammettere il problema significa far nostra quell'accusa per reagire. - Non farsi travolgere
Se è possibile dobbiamo andare avanti, cercando di isolare la crisi dall'andamento quotidiano dell'azienda. E' necessario circoscrivere il problema, ponendo la massima cura sul fatto che non vi siano "metastasi" nei vari settori interni. Se la malattia ha un ambito d'azione specifico, non bisogna farsi travolgere come se sotto tiro ci fosse l'intero funzionamento aziendale. La crisi può riguardare una particolarità specifica, un concetto oppure l'organizzazione di un processo. Dovremo semplicemente capire cosa non va ed agire lì, nel dettaglio, con determinazione e precisione chirurgica. I nostri affari, dunque, continueranno: interverremo separando nettamente la crisi dall'ordinarietà aziendale. - Velocità della risposta
Più è veloce la reazione, maggiori possibilità abbiamo di contenere il problema. Le crisi, col trascorrere del tempo, diventano sempre più sistemiche, degenerando ed entrando nel processo generale del funzionamento aziendale. Non va permesso e bisogna, quindi, agire subito. Se abbiamo incaricato un preciso team interno, chi lo coordina riceverà tutte le informazioni in modo diretto e centralizzato, così da poter prendere le prime precauzioni, mettendo in campo le misure emergenziali del caso. - Crisis management, dal problema all'opportunità.
Crisi è una parola greca che, contrariamente a quanto pensano in molti, non significa affatto perdita, sconfitta ma opportunità. Pensare che le cose vadano sempre bene è un'utopia. Nella gestione aziendale bisogna essere pratici. I problemi esistono, vanno ammessi e bisogna tirar fuori il meglio anche da una circostanza a prima vista negativa. Tutti sanno gestire le fasi di successo. La differenza, però, la fa proprio la capacità di trasformare la crisi in opportunità di miglioramento.